lunedì 28 gennaio 2013

Domande

Stasera sono un po' ... così ... malinconica, triste e pensierosa. Lo studio per lo scritto del concorso continua e da un lato direi che è anche utile. Molte cose sull'organizzazione scolastica o sulle responsabilità del docente non le sapevo, lo ammetto. E questo mi ha portato a farmi tante domande sul lavoro che faccio, se sto facendo bene quello che faccio, se non potrei fare meglio e come farlo. E poi mi chiedo se è il lavoro giusto. Beh, penso di si. A dispetto di quello che possono pensare gli altri. Spesso mi lamento perché le soddisfazioni che ho sono veramente poche, a volte le giornate con i ragazzi sono estenuanti, fatte di versi, di richiami ad un comportamento umano, di modi diversi per attirare la loro attenzione, di tante domande e tante parole dette al vento. Però vorrei provare a dare qualcosa a questi ragazzi. A volte non li capisco, sono fragili o ti stanno fregando? Hanno bisogno di aiuto o sono subdoli? Difficile da dire. Nel libro che sto studiando sulle Avvertenze generali parla dei ragazzi come persone da curare, da proteggere, da "coccolare" in modo che non si turbino troppo e non gli si metta troppi ostacoli. Forse sono all'antica ma non penso proprio che abbiano bisogno di questo. Spesso non sono in grado di seguire le regole perché magari a casa non ne hanno... perché la scuola deve calare le braghe su tutto? Prima i recuperi (se non studi tutto l'anno puoi però recuperare dopo), poi gli schemi fatti mille volte, poi gli esercizi non troppo difficili se no non ce la fanno. Ma va bene così? Agevolarli in tutto? La scuola è diventata un'azienda che ha bisogno di clienti per cui si tende a promuovere... ma questo fa bene ai ragazzi? Quando usciranno e andranno a lavorare chi li agevolerà? Se non rispettano le regole li licenziano! E loro non lo capiscono... e non lo capisce neanche chi regola il tutto... Non voglio dire che bisogna tornare alle bacchette o alle punizioni sui ceci. Però ci vorrebbero poche regole e chiare che se non vengono rispettate portano conseguenze più o meno gravi. Come con i bambini. Poche regole, ferme. Fa bene a loro, a quello che sarà la loro vita.

Forse esagero, forse oggi è una giornata così, di pioggia che porta domande. 
Però penso che questo sia un bel mestiere. Che magari anche sono ad uno su cento qualcosa darò, qualcosa trasmetterò (al di là della materia) che potrà essergli utile in futuro! Speriamo!

Nessun commento:

Posta un commento