martedì 19 marzo 2013

Pensieri sparsi

Mi sono resa conto di non scrivere più sul blog da un po'. Non so se sia per la poca voglia di scrivere, per la stanchezza o perché le cose da dire sono sempre quelle.

A scuola è un delirio in questi giorni. Consigli di classe in cui prendere decisioni disciplinari verso alcuni allievi senza però dire proprio tutto, cercando di pesare le parole, di non ledere i ragazzi che sono fragili e di non innescare meccanismi senza via di uscita. Beh, io non sono così diplomatica. Io direi pane al pane, forse sarei più rigida su certe cose... ad esempio oggi, nella classe in cui dovranno essere presi provvedimenti, ai ragazzi è stato fatto un discorso sul fatto che si devono comportare bene ecc ecc. E loro dopo 2 ore ne fanno un'altra. Allora la domanda è? Ma va bene continuare così? Va bene parargli sempre il di dietro perché sono fragili, a volte difficili, perché hanno famiglie di un certo tipo (tra parentesi spesso mai viste durante l'anno)? Non ci credo che tutti abbiano situazioni sisastrate... 
Ma una volta come si faceva? Io studiavo come una pazza per arrivare a fine anno sicura della promozione ( e sono sempre stata una che non ha mai avuto più di 7 di media), ma non c'erano recuperi, non c'erano mappe, i profe spiegavano e anche i migliori insegnanti spiegavano, interrogavano e facevano verifiche ognuno nel suo "stile". Adesso dovresti dare una verifica diversa ad ognuno a seconda delle capacità o meno che hanno. Beh, io sono stanca. Stanca di fare PEI, PDP, PEP e altre sigle che significano solo mettersi nelle condizioni di aiutarli. Poi se non ce la fanno pazienza. Allora a cosa serve?!?!? Sono confusa sul fatto che tutto questo sia utile. Forse "basterebbe" che questi fanciulli e fanciulle capissero l'opportunità grande che hanno nell'imparare qualcosa, qualcosa che potrà essergli utile nel lavoro ma anche nella vita. Forse dovrebbero avere regole, poche ma utili e se si infrangono ci sono conseguenze, subito, senza avere la speranza che le cose cambino. E senza mettere terrore. Ma questi devono imparare a stare al mondo e a seguire le regole base del rispetto, per sé stessi e per gli altri. Non insegno da molto ma non ho ancora trovato classi che ci mettano impegno, che vogliano imparare, che siano curiosi. Sono lì perché ce li hanno messi, senza nessuna curiosità, senza nessuno stimolo. Forse anche noi insegnanti dobbiamo adeguarci al nuovo, al tecnologico. Ma a volte mi chiedo "chi me lo fa fare?". Devo perdere giornate o serate a pensare e fare cose nuove per persone che poi per tutta l'ora si lanciano cose, urlano, mangiano, usano il cellulare, se li riprendi ti rispondono... io lo faccio volentieri per chi mi da prova di meritarselo, per chi ci tiene, per chi ti fa capire che quello che fai per loro è importante. Ma non è quasi mai così....

Non voglio generalizzare e immagino ci siano scuole in cui questo si può fare ma io per ora mi sento frustrata...  ma siccome nella mia indole c'è senso del dovere e di colpa per le cose non fatte, vado  a fare una bella mappa concettuale sull'equilibrio!

Per fortuna ho il mio Giù!